Il portacandele che mi ricorda di essere felice
Marilú Gasparo
Ho letto che alcuni di noi, hanno bisogno di cadere, per trovarsi davvero. Per confrontarsi con i propri demoni ed infine per farseli amici.
Forse per me, è stato proprio così.
Di certo, ad un certo punto della mia vita, circa tre anni fa ormai, credo che qualcosa in me, sia cambiato.
Ho assistito ad una delle mie fioriture, forse la prima. Ho cominciato a capire quali fossero le mie priorità, ho imparato ad amarmi di nuovo e a curarmi.
E’ a questo periodo della mia vita, che è legato un piccolo oggetto che ha vissuto con me ormai 5 traslochi. Un piccolo porta candela; mi è stato regalato da una persona molto speciale per me, al ritorno da un viaggio in Marocco.
E’ un piccolo oggetto in legno di tuia, lavorato a mano da un artigiano del posto.
Ha una forma tonda e piatta ed è molto liscio al tatto, privo di alcun ornamento.
La sua circonferenza fuoriesce appena dal parmo della mia mano. Ha l’odore del legno e di incenso.
Adoro accendere candele, e date le piccole dimensioni, non mi è stato difficle portarlo con me.
Ma non è forse strano il fatto che sia davvero una delle poche cose che sono arrivate con me a Monaco?
Negli ultimi anni, i miei progetti mi hanno portata a sapere sempre di non dover restare a lungo nelle case in cui ho vissuto. Per questo, non ho tenuto molto. Ho regalato alcune cose, molte altre sono a casa dei miei genitori. Il fatto di non esser stata legata fino ad ora a grossi scatoloni da dover trasportare, mi ha dato un senso, seppur illusorio, di libertà. Libertà da ciò che è materiale, libertà da questo mondo così consumista e libertà di poter decidere di spostarmi senza grosse difficoltà.
E’ allora forse un caso che io porti con me un oggetto che mi ricorda il periodo della mia vita in cui sento di aver trovato la strada per conoscere me stessa? Quel piccolo porta candela è li, quasi a ricordarmi di non tornare più indierto. A ricordarmi di quella persona, tanto speciale, così lontana da me, ma che con la sua vita continua ad inspirare la mia.
Mi ricorda di essermi sentita gioiosa, inspirata e che con coraggio, a questo voglio aspirare. Perchè il coraggio? Perchè credo che nella vita la felicità non sia solo un caso. Dovremmo imparare ad ascoltare noi stessi, per capire cosa può renderci felici. E per questo, ci vuole coraggio, perchè non sempre ciò che desideriamo è la strada più facile da percorrere. Molti degli oggetti che possediamo, non possono essere definiti davvero oggetti di bisogno. Potremmo sbarazzarci di tante cianfrusaglie.
Voglio però pensare che alcuni oggetti possano avere la funzione di stimolarci a vivere come vogliamo, ricordandoci un passato che può permetterci di immaginare il futuro che desideriamo e che può manifestarsi.